martedì 5 ottobre 2010

Aeroporti siciliani

Aeroporti siciliani

Sicuramente l'aereo è il mezzo più comodo per quanti vengono in vacanza in Sicilia.
L'isola è molto grande, difficile da raggiungere da altre parti d'Italia con altri mezzi.
Conviene sempre scegliere la propria meta di arrivo tenendo conto sia del budget,
 i costi delle varie compagnie aree, e la posizione geografica dell'aeroporto.

L'aeroporto Fontanarossa è servito da numerosissime compagnie aeree, anche low-cost.
La sua posizione geografica lo rende l'ideale per quanti intendano raggiungere poi la zona
di Siracusa, Taormina, Messina. Per maggiori informazioni su Fontanarossa è possibile
consultare direttamente il sito internet dell'aeroporto.


                                                    Aeroporto di Catania



Foto di  gnuckx   

Il più importante aeroporto siciliano è il Vincenzo Bellini di Catania vicinissimo alla
città.
E' il primo del Mezzogiorno e tra i primi cinque posti a livello nazionale per traffico passeggeri.
E' il collegamento più comodo per chi vuole raggiungere la costa est ove si trovano mete
predilette quali Taormina e Siracusa o la costa sud con Ragusa e Gela o il centro
dell'isola (piazza Armerina). Le autolinee Etna Trasporti effettuano collegamenti tra
Catania e Gela, Licata, Piazza Armerina, Ragusa, Taormina e Valguarnera.



Foto di  gnuckx   



Il traffico è in continua espansione, con numerosi voli di linea e charter favoriti dalla
posizione geografica, dalle condizioni climatiche e dai collegamenti stradali e marittimi.
L'aeroporto sopporta un notevolissimo traffico nazionale ma anche diversi collegamenti
europei ed extraeuropei come Capo Verde, Dubai e Tel Aviv. L'aerostazione è, inoltre, base
logistica della compagnia aerea catanese Wind Jet.

Negli ultimi anni è stata ampliata l'area di sosta per i velivoli e realizzata una nuova
via di rullaggio che collega il piazzale di sosta aeromobili con la testata pista 08.
La SAC, la società di gestione dell'aeroporto di Catania, intende proseguire lo sviluppo
dello scalo attraverso diversi nuovi interventi: per il piano di sviluppo 2007-2013 è in
programma la costruzione di una nuova via di rullaggio, la ristrutturazione del vecchio
terminal o la costruzione di un nuovo modulo che lo sostituisca, la realizzazione di un
grande parcheggio multipiano, la realizzazione di una seconda pista.



Foto di  gnuckx  



Breve Storia

L'aerostazione divenne efficiente nel 1924 e dedicata all'illustre meteorologo Filippo Eredia.
Alle fine degli anni '40 il governo stanziò diversi fondi per la costruzione di
un'aerostazione più grande, che venne quindi realizzata ed inaugurata dal ministro Mario
Scelba nel 1950.
Negli anni sessanta si ebbe un notevole incremento dei viaggiatori, che già nel 1966
superarono quota 260.000. Questo rese l'infrastruttura nuovamente inadeguata e la pista si
rivelò troppo corta per aerei sempre più grandi e veloci.

Negli anni settanta, con un traffico passeggeri in continuo aumento (500.000 in media) si
progettò una nuova aerostazione unitamente alla torre di controllo, scalo merci, caserma
dei vigili del fuoco e un allungamento della pista.
La nuova aerostazione, inaugurata il 5 agosto 1981 per una capacità di 800.000 passeggeri
annui, risultò ben presto inadeguato ai nuovi sorprendenti tassi di crescita del traffico.



Foto di  gnuckx   

Dopo il 2000 si è provveduto alla realizzazione di un nuovo terminal.
Simbolo d'avanguardia e modernità, la nuova aerostazione è stata inaugurata
il 5 maggio 2007 intitolata a Vincenzo Bellini La sua superficie è di 44.460 m² (di cui
oltre 20.000 a disposizione del pubblico), impostato su due livelli (arrivi e partenze),
dotato di sei pontili d'imbarco (loading bridges), venti "gate" d'imbarco. Tale struttura
può assorbire un traffico annuo di circa 6.500.000 passeggeri.


Foto di  gnuckx 




Il futuro

La nuova aerostazione fa parte di un progetto che si completerà intorno al 2016 con il
raggiungimento di tre terminal, la costruzione di una seconda pista, il collegamento con la
metropolitana di Catania, la costruzione di parcheggi multipiano e nuove aree commerciali.
La capacità annuale di traffico passeggeri supererà i 20.000.000 di passeggeri annuali.


Altri aeroporti siciliani

A Palermo, l'Aeroporto di Punta Raisi intitolato a Falcone e Borsellino dista 30 Km dalla
città alla quale è collegato tramite un servizio autobus che porta fino in piazza
Politeama. In auto, da Palermo si inbocca viale della Regione Siciliana per poi immettersi
direttamente sull'autostrada che porta a Punta Raisi.

Gli altri aeroporti siciliani sono quello di Trapani, che non effettua regolari e frequenti
collegamenti e quelli di Pantelleria e Lampedusa. Durante il periodo estivo esistono
collegamenti diretti con alcune delle principali città italiane.


A Trapani è operativo il piccolo aeroporto "Vincenzo Florio".L'aeroporto di Trapani, negli
ultimi anni ha avuto un buon afflusso di passeggeri anche in virtù degli accordi con
diverse compagnie aeree low-cost, prima fra tutte la Ryanair che ha attivato numerose rotte
internazionali su questo scalo. Trapani Birgi dista circa 15 Km dalla città. Oltre a
Ryanair è servito da diverse altre compagnie aeree quali Meridiana o Levrierofly. I voli
collegano con più di 20 scali nazionali e internazionali.


Compagnie low cost

In virtù di quanto già detto, gli aeroporti siciliani sono stati e saranno terreno di
sperimentazione di nuove compagnie low cost. E' proprio la necessità di un ottimale
raggiungimento dell'isola che ciò è stato possibile. Immaginate di raggiungere Catania o
Palermo con le ferrovie, autobus o auto. Ciò, non solo è difficoltoso a livello tecnico e
fisico per la lunghezza del viaggio, ma anche dispendioso. Oggi è facile trovare offerte
che, se prenotate per tempo, permettono di raggiungere le pricipali mete con prezzi
bassissimi.
Tra le compagnie che si sono fatte notare dobbiamo annoverare la Windjet, nata dome low
cost, oggi si pone fra le prime compagnie nazionali, specialmente dopo la fusione e
l'acquisto di Meridiana.
Abbiamo anche Ryanair, Blu-express e altre i fase di crescita.http://www.flickr.com/photos/gnuckx/3492347694/

giovedì 30 settembre 2010

IL MONASTERO DEI BENEDETTINI



La Storia del  Monastero

I monaci Benedettini ottennero il permesso di costruire la nuova sede del monastero nella città di Catania. I lavori iniziarono nel 1558 alla presenza del viceré di Sicilia Juan de la Cerda. 

Durante il Seicento il Monastero dovette fronteggiare due terribili calamità naturali.

L'8 marzo 1669, in seguito ad una devastante eruzione dell'Etna, la lava distrusse il centro di Catania e danneggiò la cinta muraria cinquecentesca. La Chiesa adiacente fu distrutta ma il complesso benedettino si salvò. L'aspetto dei terreni attorno al Monastero si trasforma in un terribile territorio lunare. 

Nel 1687 fu avviata, su progetto dell'architetto romano Giovan Battista Contini, la costruzione della chiesa di San Nicolò ma la notte tra il 10 e l'11 gennaio 1693 un'altra calamità spense ogni entusiasmo: un terribile terremoto distrusse quasi interamente Catania. Il cataclisma più devastante per la Sicilia orientale, che rase al suolo l'intera Val di Noto, raggiunse una magnitudo di 7,7 della scala Richter. Il Monastero dei Benedettini fu distrutto e la stragrande maggioranza dei monaci ne rimase uccisa. Del Monastero cinquecentesco rimase intatto il piano interrato e una sezione del piano primo.

Nel 1702 si avviò il progetto di ricostruzione sotto Antonino Amato, che aggiunse un secondo chiostro accanto al più antico. Il Monastero fu ingrandito e divenne uno dei conventi più grandi d’Europa, secondo solo a quello di Mafra in Portogallo.

La struttura

Si possono ammirare i prospetti orientale e meridionale, opera di Antonio Amato, con splendidi intagli barocchi; lo scalone d'onore d'impronta neoclassica; il primo chiostro, con al centro un chioschetto di gusto neogotico; e ancora il secondo chiostro, la sala circolare dell'antirefettorio.


La Biblioteca Ursino-Recupero

Un’ala del monastero è occupata dagli ambienti delle Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero: dall'unione della biblioteca Civica e di quella personale del Barone Antonio Ursino Recupero, nasce la splendida raccolta tenuta all'interno dei locali dell'ex Monastero dei Benedettini di Catania.

Oggi la biblioteca conserva altre 200.000 volumi, tra cui si annoverano le pergamene medioevali dei monaci benedettini ed una rarissima Bibbia del XIV Sec. Uno dei locali culturalmente più ricco è la Sala Vaccarini, dove la collezione libraria dei Benedettini è organizzata ancora nella sistemazione originaria.





L'Università e la vita culturale

Il Monastero fu la sede dei Benedettini fino al 1866, poi venne ceduto al demanio comunale e solo nel 1977 fu ufficialmente proclamata sede della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Catania. Le vecchie celle dei monaci sono state restaurate ed adibite ad aule per le lezioni degli studenti. Nei locali dell’ex Monastero dei Benedettini si svolgono ogni anno mostre, concerti e decine di manifestazioni culturali.

Si organizzano incontri di astronomia: gli astrofisici etnei della cooperativa Aster hanno guidato i catanesi alla conoscenza dei corpi celesti dalle terrazze del Monastero in occasione della manifestazione "MonaStelle", promosso dall'associazione Officine Culturali e dalla facoltà' di Lettere e Filosofia.

Assieme al centro storico di Catania, fa parte del patrimonio dell'UNESCO.


Testimonianze di viaggiatori illustri

Lo scienziato Patrick Brydone, in visita a Catania, così scrive a proposito del complesso monumentale dei Benedettini, in una rielaborazione degli appunti del viaggio compiuto in Sicilia tra il 15 maggio e il 29 luglio 1770: 

"Entrato nel grande cancello la mia sorpresa si accrebbe ancora: avevo dinanzi una facciata quasi uguale a quella di Versailles, un nobile scalone di marmo bianco e una magnifica cornice propria di una residenza regale. Non avevo mai sentito dire che i re di Sicilia avessero un palazzo a Catania e d'altronde non potevo spiegarmi altrimenti ciò che vedevo. Mi affrettai a tornare a casa per comunicare la mia scoperta agli amici e li trovai in compagnia del canonico Recupero che era venuto da noi apposta per condurci laggiù e godersi la nostra sorpresa ed il nostro stupore. Ci disse poi che il palazzo non era altro che un convento di grassi monaci benedettini, che volevano assicurarsi a tutti i costi un paradiso almeno in questo mondo, se non nell'altro".

Charles Didier, scrittore, poeta e viaggiatore francese di origini svizzere, nel 1829 rimase profondamente colpito dal monastero: 

"L’appartamento dei religiosi è da uomini di mondo. Il monaco mi ricevette in una camera elegante, quasi ricercata; grandi tende di mussola gialle e bianche vi creavano un’atmosfera veramente galante".

UFO sorvola l'etna in eruzione